venerdì 2 febbraio 2007

Brutti Boni: quando l'apparenza inganna

Un dolce tipico pratese, dal gusto più buono che bello all'aspetto, sono i brutti boni, un prodotto della pasticceria secca ripieno di mandorle.

I Brutti buoni nascono all'inizio del '900 e vengono venduti insieme ai classici Biscotti di Prato, nel negozio Antonio Mattei, detto Mattonella, ma il loro impasto, decisamente più corposo rispetto ai cantuccini, è morbido e composto di mandorle tritate.

Brutti Buoni - Prato

Di forma tondeggiante, con un diametro di 4 - 5 cm, i Brutti buoni hanno un composto di uova, mandorle tritate e zucchero e farina. Si consumano con vin santo e insieme ad altri dolci: si dice che nessuno compra soltanto i "brutti boni", ed anche in passato venivano venduti insieme ai biscotti di Prato.

“Un kg di mandorle dolci e amare con un kg di zucchero e si impastano con chiare di uova, profumando leggermente con essenza di limone. L’impasto denso si pone a mucchietti su un foglio d’ostia da dolci preparato in un teglione. Si fa riposare in un teglione e si cucina a fuoco lento”.
(Umberto Mannucci, Bisenzio Tradizioni e Cucina).