lunedì 6 luglio 2020

Basilica di Santa Maria delle Carceri a Prato

La Basilica di Santa Maria delle Carceri è un gioiello di epoca rinascimentale e porta il titolo di Basilica minore dal 1939.

Fu il principe mecenate Lorenzo il Magnifico a commissionare al suo architetto di fiducia Giuliano da San Gallo, (autore anche di Villa Ambra a Poggio a Caiano) la creazione di questa chiesa, sul modello della Cappella dei Pazzi di Filippo Brunelleschi all'interno del complesso di Santa Croce a Firenze.

Immagine della Chiesa da Piazza delle Carceri
Basilica di Santa Maria delle Carceri
Tuttavia la Chiesa fu edificata solo dopo un miracolo. In un dipinto del '300 custodito nel carcere delle Stinche, le antiche prigioni di Prato collegate al Castello dell'Imperatore, la Madonna raffigurata si mosse e apparve a un bambino di 8 anni di nome Iacopino Belcari che era arrivato fin lì solo per catturare un grillo. Era il 6 Luglio del 1484. Le cronache affermano di varie apparizioni successive, insieme a guarigioni miracolose, tanto che alla fine la "Madonna fu chiamata delle carceri". 

Immagine della Cappella dei Pazzi a Firenze
Cappella dei Pazzi nel complesso di Santa Croce a Firenze
La splendida basilica che sorse sul luogo dell'apparizione fu costruita tra il 1486 e il 1508, è in perfetta linea con i canoni rinascimentali: ricerca delle proporzioni e delle linee geometriche, terracotte robbiane e cupola in stile brunelleschiana, ma esiste una fondamentale novità.

La Chiesa di Santa Maria delle Carceri è infatti posizionata a lato del Castello dell'Imperatore, un angolo di città che al tempo della sua costruzione doveva essere dismesso, da qui l'idea di una pianta atipica come quella a croce greca di San Marco a Venezia, per poter esprimere una continuità con il castello federiciano e mettere le due strutture in risalto, come un unico blocco.

"La croce greca l'ordine soprano/ reggea della pacata architettura/ spaziandosi in ritmo ogni figura/ come il bel verso al batter della mano..." G. D'Annunzio, "Elettra".

In qualsiasi posto ci si trovi all'interno della chiesa di Santa Maria delle Carceri si rimane stupiti dalla nostra centralità nell'intero contesto; se non fosse per la presenza dell'altare, a stento riusciremmo ad osservare in un'unica direzione e lo sguardo potrebbe perdersi nella geometria delle forme e delle decorazioni.


All'interno della Basilica spiccano le terracotte invetriate di Andrea della Robbia,  le vetrate di Domenico del Ghirlandaio, un'acqua santiera cinquecentesca di Francesco Pagni con la statua in Bronzo di Giovanni il Battista di Francesco da Sangallo (Originale custodito dal Frick Museum di New York, copia del 1902 di Oreste Chilleri).

Basilica di Santa Maria delle Carceri:Piazza Santa Maria delle Carceri, 21 59100 Prato (Toscana) tel.0574 27 933