La via aveva quindi conservato un aspetto originario fino alla fine degli anni '80 - inizi anni '90 del secolo scorso.
L'attuale denominazione fu data dall'amministrazione comunale nel 1908 quando fu deciso di dedicarla al letterato e monaco vallombrosano Agnolo da Firenzuola, che soggiornò nella Badia di Vaiano.
I Pizzicagnoli erano anticamente coloro che vendevano le spezie, una sorta di droghieri medievali, mentre i Beccai erano coloro che macellavano la carne ed erano visti con sospetto per le maniere forti che usavano per uccidere gli animali.
I Beccai uscivano infatti dalle loro abitazioni spesso tutti macchiati di sangue e con un coltello in mano suscitando paura e sconcerto fra tutti. Erano dotati anche di uno statuto dal 1329 in poi ma nel 1337 il Concilio di Avignone, ne vietò l'esercizio della professione ai chierici.
Via Firenzuola è anche detta "via del pesce" è una delle vie pittoresche del centro storico di Prato, con uno spettacolare scorcio su Palazzo Pretorio.
I Beccai uscivano infatti dalle loro abitazioni spesso tutti macchiati di sangue e con un coltello in mano suscitando paura e sconcerto fra tutti. Erano dotati anche di uno statuto dal 1329 in poi ma nel 1337 il Concilio di Avignone, ne vietò l'esercizio della professione ai chierici.
Via Firenzuola è anche detta "via del pesce" è una delle vie pittoresche del centro storico di Prato, con uno spettacolare scorcio su Palazzo Pretorio.