A Carmignano (PO), dal 1932, l’ultimo weekend di settembre si celebra la Festa di San Michele: per tre sere, un imponente corteo di più di mille persone sfila nelle strade del paese mettendo in scena uno straordinario spettacolo teatrale. A conclusione viene corso l’ambito Palio dei Ciuchi.
Durante la sfilata, il corteo, attraversa le strade e le vie a piedi e su carri trasformati in fantastiche scenografie con ogni sorta di marchingegno, luci, musiche e colori.
Si mettono in scena quattro storie, una per ogni Rione in cui è suddivisa Carmignano, sfidandosi in una gara che vede alla fine vincere lo spettacolo migliore. Episodi veri o leggende, ogni anno diverse, che andrebbero perse se non venissero riportate in vita da questo straordinario spettacolo di memoria collettiva.
La preparazione della Festa di San Michele richiede un anno di lavoro e la partecipazione di centinaia di persone di tutte le età (dai 3 mesi agli 86 anni) che si occupano di ogni aspetto: dalla regia alla realizzazione dei costumi e dei carri, dalle musiche ai testi.
Palio dei Ciuchi a Carmignano |
Come da regolamento viene assegnato un punteggio in base all'ordine di arrivo: 4 punti al primo - 3 punti al secondo - 2 punti al terzo - 1 punto al quarto. Al termine delle tre sere il fantino che ha totalizzato il punteggio maggiore si aggiudica l'ambito Palio.
La festa così come la vediamo oggi, risale ai primi anni ’30 del Novecento, ma le sue origini sono molto più antiche e derivano dal culto di San Michele Arcangeloche esisteva a Carmignano fin dal 1100.
Sfilata |
Il paese fu diviso in quattro rioni: Rione della Torre – Rione Bianco, Rione dell’Arcangelo – Rione Celeste, Rione del Leone – Rione Giallo e il Rione dell’Arte – Rione Verde, che gareggiavano tra di loro per vincere il Palio.
Sia i nomi che i colori avevano un significato simbolico: colore bianco, per il Rione della Torre, simbolo di pace e serenità; celeste, colore del cielo e della santità, per il Rione dell’Arcangelo, dove era situata la Chiesa dedicata al Santo; giallo, colore dell’oro e della ricchezza, per il Rione del Leone, dove risiedevano le categorie sociali più abbienti; verde, simbolo della povertà e della speranza, per il Rione dell’Arte abitato dai poveri e dagli artigiani.
Tra i colori, per motivi politici, fu accuratamente evitato il rosso, mentre fu concesso ai verdi di inserire nel loro stemma incudine e martello.
Una grande festa, ma anche uno spettacolo di teatro popolare e memoria di una comunità: “Il tempo cancella tutto e per questo bisogna raccontare…raccontare per conoscere”.
Ulteriori info:
Festa di San Michele